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parliamo di narcisismo, dal mito alla patologia

  • Immagine del redattore: Alessandro Gilli
    Alessandro Gilli
  • 15 dic 2022
  • Tempo di lettura: 8 min

il mito di narciso


La storia che andiamo a narrare è la più conosciuta della mitologia greca e sono tante le sue versioni. Noi prendiamo spunto da quanto ci narra Ovidio nelle Metamorfosi per narrare le vicende di questo giovane la cui bellezza, pari a quella di un dio, fu la causa della sua stessa rovina.


Il fanciullo di cui parliamo si chiama Narciso ed era figlio della ninfa Liriope e del fiume Cefiso(1)che, innamorato della ninfa, la avvolse nelle sue onde e nelle sue correnti, possedendola. Da questa unione nacque un bambino di indescrivibile bellezza e grazia. La madre, poichè voleva conoscere il destino del proprio figlio, si recò dal vate Tiresia per sapere il suo futuro.

Era questo il più grande fra tutti gli indovini che la sorte aveva reso cieco perchè aveva osato porre i suoi occhi sulle nudità della dea guerriera Atena che, dopo averlo punito per la sua audacia rendendolo cieco, gli fece dono del vaticinio.

Tiresia dopo aver ascoltato le richieste di Liriope le disse in tono greve che suo figlio avrebbe avuto una lunga vita se non avesse mai conosciuto se stesso. Liriope, che non comprese la profezia dell’indovino, andò via e con il passare degli anni dimenticò quanto gli era stato profetizzato.

Gli anni passarono veloci e Narciso cresceva forte e di una bellezza tanto dolce e raffinata che tutte le persone che lo rimiravano, fossero esse uomini o donne, si innamoravano di lui anche se Narciso rifuggiva ogni attenzione amorosa. Si racconta della sua insensibilità e vanità tanto che un giorno regalò una spada ad Aminio, un suo acceso spasimante, perchè si suicidasse e Aminio tanto era grande il suo amore per Narciso, si trafisse il cuore sulla soglia della sua casa(2).

La sorte volle che la storia di Narciso si incrociasse con quella della ninfa Eco, incontro nefasto che fu la rovina di entrambi i giovani.

Si narra che la sposa di Zeus, Era, la cui gelosia era nota a tutti gli dei e a tutti i mortali, era sempre alla ricerca dei tradimenti del marito e sfortuna volle che un giorno si rese conto che la compagnia e le continue chiacchiere della ninfa Eco, altro non erano che un modo per tenerla a bada e distrarla per favorire gli amori di Zeus dando il tempo alle sue concubine di mettersi in salvo. Grande fu la sua rabbia quando apprese la verità e la sua ira si manifestò in tutta la sua potenza: rese Eco destinata a ripetere per sempre solo le ultime parole dei discorsi che le si rivolgevano.

Racconta Luciano (Epigrammi “A una statua di Eco”):

«Questa è l’Eco petrosa amica di Pane, Che rimanda, ripete le parole, E ti risponde in tutte le lingue umane; E più scherzare coi pastori suole. Dille qualunque cosa, odila e poi Vanne pei fatti tuoi».

Un giorno mentre Narciso era intento a vagare nei boschi e a tendere reti tra gli alberi per catturare i cervi, lo vide la bella Eco che, non potendo rivolgergli la parola, si limitò a rimirare la sua bellezza, estasiata da tanta grazia. Per diverso tempo lo seguì da lontano senza farsi scorgere e Narciso, intento a rincorrere i cervi, nè si accorse di lei nè si accorse che si era allontanato dai compagni e aveva smarrito il sentiero. Iniziò Narciso a chiamare a gran voce, chiedendo aiuto non sapendo dove andare. A quel punto Eco decise di mostrarsi a Narciso rispondendo al suo richiamo di aiuto e si presentò protendendo verso di lui le sue braccia offrendosi teneramente come un dono d’amore e con il cuore traboccante di teneri pensieri.

Ma ancora una volta la reazione di Narciso fu spietata: alla vista di questa ninfa che si offriva a lui fuggi inorridito tanto che la povera Eco avvilita e vergognandosi, scappò via dolente. Si nascose nel folto del bosco e cominciò a vivere in solitudine con un solo pensiero nella mente: la sua passione per Narciso e questo pensiero era ogni giorno sempre più struggente che si dimenticò anche di vivere e il suo corpo deperì rapidamente fino a scomparire e a lasciare di lei solo la voce. Da allora la sua presenza si manifesta solo sotto forma di voce, la voce di Eco, che continua a ripetere le ultime parole che gli sono state rivolte(3).

Gli dei vollero allora punire Narcisco per la sua freddezza e insensibilità e mandarono Nemesi, dea della vendetta, che fece si che mentre si trovava presso una fonte e si chinava per bere un sorso d’acqua, nel vedere la sua immagine riflessa immediatamente il suo cuore iniziò a palpitare e a struggersi d’amore per quel volto così bello, tenero e sorridente.

Racconta Ovidio (Metamorfosi III, 420 e segg.): «Contempla gli occhi che sembrano stelle, contempla le chiome degne di Bacco e di Apollo, e le guance levigate, le labbra scarlatte, il collo d’avorio, il candore del volto soffuso di rossore... Oh quanti inutili baci diede alla fonte ingannatrice!... Ignorava cosa fosse quel che vedeva, ma ardeva per quell’immagine...»

Non consapevole che aveva di fronte se stesso, ammirava quell’immagine e mandava baci e tenere carezze e immergeva le braccia nell’acqua per sfiorare quel soave volto ma l’immagine scompariva non appena la toccava.

Rimase a lungo Narciso presso la fonte cercando di afferrare quel riflesso senza accorgersi che i giorni scorrevano inesorabili, dimenticandosi di mangiare e di bere sostenuto solo dal pensiero che quel malefico sortilegio che faceva si che quell’immagine gli sfuggisse, sparisse per sempre(4).

Alla fine morì Narciso, presso la fonte che gli aveva regalato l’amore anelando un abbraccio dalla sua stessa immagine.

Quando le Naiadi e le Driadi andarono a prendere il suo corpo per collocarlo sulla pira funebre si narra che al suo posto fu trovato uno splendido fiore bianco che da lui prese il nome di Narciso.

Narra Ovidio (Metamorfosi III 420 e segg.): «Languì a lungo d’amore non toccando più cibo nè bevanda. A poco a poco la passione lo consumò, e un giorno vicino alla fonte ... reclinò sull’erba la testa sfinita, e la morte chiuse i suoi occhi che furono folli d’amore per sé. ... Piansero le Driadi, ed Eco rispose alle grida dolenti. Già avevano preparato il rogo, le fiaccole, la bara, ma il suo corpo non c’era più: trovarono dove prima giaceva, un fiore dal cuore di croco recinto di candide foglie».

E gli antichi narrano ancora che a Narciso non fu di lezione passare a un’altra vita in quanto, mentre attraversava lo Stige, il fiume dei morti per entrare nell’Oltretomba, continuava a cercare il suo amato, riflesso nelle acque del nero fiume.

In qualunque modo sia morto Narciso è certo che questo mito è arrivato sino a giorni nostri. Pittori, musicisti, scrittori, psicologici, continuano a trarre ispirazione dalla storia di questo giovane. Era superbo? Era egocentrico? Era egoista? Era ingenuto? Ognuno ne dia l’interpretazione che ritiene più consona anche se è certo che in fondo il giovane Narciso cercava solo una cosa: l’amore, come ogni creatura che popola questa terra.



COME RICONOSCERE UN NARCISISTA


Lui è stupendo, affascinante ma c’è qualcosa che non ti convince fino in fondo. Ti senti turbata perché hai notato che è egocentrico, tende a isolarti dai tuoi amici e vuole avere su di te il controllo. Forse hai incontrato un narcisista, un egocentrico, un manipolatore affettivo che ti ha messa in una posizione di inferiorità.

L’unico modo per soddisfare un narcisista è soddisfare il suo ego. Giocano come il gatto con il topo, trattandoti prima come una regina e subito dopo buttandoti giù dal trono, così ti manipolano e stabiliscono la loro superiorità. Il narcisismo è un vero e proprio disturbo della personalità e colpisce più gli uomini che le donne. Chi ne soffre non solo si sente particolarmente importante, ma richiede continua ammirazione, oltre a mancare di empatia.


Se pensi di avere incrociato un narcisista verifica questi 10 segni.

1. Ama parlare di sé. Si vanta per ogni cosa e la conversazione è concentrata su di lui. E’ logorroico e parla con dovizia di particolari di ogni sua impresa (o presunta tale). Ha classe e gusto (come sceglie lui il ristorante non lo sceglie nessuno, conosce tutti i vini più pregiati) e ti parla della sua lunga e avventurosa giornata. Non ha tempo per ascoltarti perché è troppo impegnato ad ascoltare se stesso, ma tu devi essere adorante e lasciare che sia sempre lui la stella delle vostre serate.

2. Vuole il centro della scena. Ama essere al centro dell’attenzione e gli piace discutere di fedeltà, gelosia e flirt. I narcisisti hanno bisogno di quello che gli psicologici chiamano carburante del narcisista, ovvero di continua attenzione. E l’attenzione sessuale è la più facile da ottenere. Un partner narcisista è capace di flirtare con un’altra proprio sotto i tuoi occhi. I narcisisti sono famosi per mantenere la porta sempre aperta agli ex, in quanto hanno un costante bisogno di attenzione e rassicurazioni circa la loro capacità di seduzione. E così ti manda il messaggio: “Vedi che tutti mi desiderano? Non dimenticare che io ho il potere in questa relazione”.

3. Non sa gestire le critiche. Guai a criticarlo! Perché in fondo è un insicuro che ha bisogno di continue conferme. Se hai una relazione con un narcisista allora non ti puoi permettere di avere problemi con lui perché è impegnato ad aggrapparsi disperatamente alla convinzione che lui è perfetto e che il resto del mondo è sbagliato.

4. È irresponsabile e non chiede scusa. Non riesce proprio a prendersi la minima responsabilità, perché la colpa è sempre degli altri, mentre le glorie sono solo tutte sue. E’ abile a rigirare la frittata e non chiede mai scusa. La personalità del narcisista è resistente a ogni cambiamento.

5. Si sente superiore. Il narcisista è alimentato dal bisogno disperato di sentirsi superiore. Reagisce con disprezzo se non approvi ogni suo gesto.

6. È megalomane. I suoi pensieri sono assolutamente grandiosi così come i suoi progetti. Ha una visione distorta di se stesso e si percepisce in maniera irreale: esagera sui suoi successi e talenti.

7. Non è empatico. Cerca conforto ma non è disposto a darne. Il suo dolore è sempre immenso e tu non sei in grado di provare neanche un decimo dei suoi dispiaceri. Cerca conforto e consolazione ma non si degna minimamente di dartene se ne hai bisogno. Anzi, diventi un impiastro da cui stare alla larga il più a lungo possibile.

8. Supera ogni limite. Il narcisista non conosce limiti. È sempre troppo aggressivo ed egoista, e se osi contrastarlo ribatte: “Basta, non abbiamo più niente da dirci, non mi puoi parlare in questo modo”.

9. Non conosce vergogna. Il narcisista non prova vergogna, perché vive in un mondo tutto suo in cui lui è l’unico essere perfetto mentre tutti gli altri sono sbagliati e quindi non ha bisogno di vergognarsi di nulla, neanche se è scortese, maleducato e ti mette in imbarazzo davanti a tutti.

10. Pretende di esserci solo lui. Non c’è spazio per altri nella vita di un narcisista: quindi ti sottrae lentamente ma inesorabilmente alla tua cerchia di amici e alla tua famiglia. Fa intorno a te terra bruciata, perché tu hai un solo impegno: adorarlo tutto il tempo senza poterti distrarre, neppure se la tua migliore amica ti chiama o se hai voglia di vedere tua madre.

Il narcisista è emotivamente bloccato e somiglia più a un bambino di 2-3 anni che a un adulto responsabile. Ti rendi conto che ogni volta che uscite insieme mette su uno show in cui lui è il protagonista sempre alla ricerca, di attenzione, ammirazione e consenso. In fondo è fragile e insicuro, ma attenzione a trasformarti in crocerossina e a pretendere di salvarlo. E’ praticamente una sfida impossibile.


PERCHÉ TI PIACE IL NARCISISTA?


Mettiamola così: il narcisista è attratto da persone con bassa autostima perché così le può manipolare meglio per apparire superiore. Aggiungi che non si prende responsabilità e che è concentrato su se stesso. Il narcisista è oggettivamente insopportabile, ma a te perché piace? Certo, all’inizio è abile nel farti sentire unica, insuperabile, meravigliosa, ma è appunto una trappola che mette in campo per catturarti.

Tu però non rompi la relazione e prendi tempo sperando che possa cambiare e migliorare grazie al tuo aiuto. Sai che non sarà così: senti dentro di te che non è la via da seguire e che stai perdendo tempo. E infatti se la relazione continua scopri che non c’è modo di avere un rapporto continuo e armonioso con lui perché è calcolatore e opportunista.

Può affascinarti al primo appuntamento, per il grande sfoggio di classe e eleganza, può intortarti con chiacchiere lusinghiere, farti immaginare una grande passione e un grande futuro. Ma già al secondo appuntamento ti diventa chiaro che c’è troppo fumo e poco arrosto.

Ascolta questi segnali e cogli l’occasione giusta per scappare e evitare di farti intrappolare nella sue spire di fantasiose manie di grandezza, manipolazione e controllo della tua vita. Tu e la tua autostima ne uscirete indenni.


 
 
 

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